lunedì 27 novembre 2006

07:16

Alle sette del mattino Betta chiedeva ancora droga.
Qualcosa di più forte,
diceva,
con gli occhi rossi che ridevano,
la bocca secca
e tutto il corpo che ciondolava
al ritmo di chissà cosa.

La polizia faceva il proprio lavoro in silenzio,
mai una retata.

Ci lasciavano ridurre la memoria
pari a quella di un criceto.

Sulle pareti dei cessi
ho scritto centinaia di poesie,
nessuna che mi ricordo.

Ora forse,
qualche ubriaco
ne sta leggendo una.

Presto l’avrà dimenticata.

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