giovedì 16 novembre 2006

Tim-Boy story ( prima parte)


Tim-boy story

Tensione e Hong Kong: a meno di due settimane dal ritorno sotto la sovranità cinese le autorità municipali hanno proibito all’Alleanza Democratica di scendere in piazza il primo di luglio.
Aspre proteste anche da parte del Partito Democratico.
(servizio a pagina9)
Ora vi racconterò la vera storia di mio cugino Tim-Boy.
Ora
vi racconterò la vera storia
di mio cugino Tim-Boy.
Ora vi racconterò
la vera storia
di mio cugino
Tim-Boy.

LIMITI PRIVATI:
la rinascita del rischio.

Mio cugino Tim-Boy:
Mio cugino Tim-Boy era un tipo un po strano, lui aveva lunghe mani bianche, nodose e agili, e questo certo non piaceva ai nemici della libertà.
Non tutti amavano mio cugino Tim-Boy, così egli, non si stupì più di tanto, quando apprese di essere stato tradito.
Quando lo condussero alla macchina che cifra il pensiero noi tutti credemmo che la rivoluzione fosse finita.
Ma i Ministri del Leader ponevano le loro domande contorte e mio cugino Tim-Boy teneva gli occhi aperti e minacciava vendetta.
Nessuno gli diede ascolto, finche, il traduttore simultaneo iniziò a vomitare sangue, mentre i presenti sfollarono dalle porte di sicurezza.
Solo allora, un raggio blu che comprendeva tutti i testimoni intervenne contestando un documento d’accusa.

IL DIARIO SEGRETO DI MIO CUGINO TIM-BOY.

“...per una cellula della resistenza non esiste il banale.
Anche inviare una lettera è un gesto pericoloso, oltre a soppesare le parole usate per evitare la censura, bisogna comunque riuscire a farle arrivare al destinatario senza esporsi troppo.
La polizia sa fare sempre meglio il proprio lavoro, l’intelligence del Leader ora dispone di un nuovo dispositivo di controllo, basta premere un tasto per poter cifrare il pensiero dei sospettati.
Alcuni di noi credono che sia necessario imparare a non pensare, ma io contesto che questo è ciò che vogliono i seguaci del Leader.
Intanto mentre scrivo il mio rapporto, un comunicato a reti unificate dice che faremmo bene a cambiare idea.
Il Leader sorride meccanicamente mentre pronuncia il suo discorso intimidatorio alla nazione...”

PROCESSO SOMMARIO.

Così il raggio blu cifra pensieri fu messo momentaneamente da parte per far posto all’accusa.
“Tim-Boy,Tim-Boy,Tim-Boy”.
A questo punto mio cugino Tim-Boy era sulla bocca di tutti.
Enormi cartelloni furono esposti nei centri abitati, gigantografie del male fatto persona : mio cugino Tim Boy.
Tim Boy mentre assume droghe,
Tim Boy mentre maneggia esplosivo,
Tim Boy ubriaco mette le sue mani sotto la gonna a scacchi di una minorenne intimidita.

“Si, abbiamo prove certe della sua colpevole natura sovversiva, dopo tutto egli stesso ha confessato al raggio blu di tenere un diario personale, nonostante che, come dimostrato, ne il suo reddito annuo, ne tanto meno il suo livello sociale gli permettesse in alcun modo di avere una propria opinione; e se è vero che è impossibile monitorare la coscienza di ogni singolo individuo è altrettanto vero che attraverso la politica di preventiva repressione indicata dal nostro Leader, oggi è possibile isolare, giudicare e punire rapidamente chi come l’imputato vorrebbe diffondere la paura e l’inquietudine in un sistema perfetto e democratico come quello concepito dal nostro unico Leader, il nostro Leader, il Leader...”.

IL DOTTOR CORO’

Il dottor Corò parlava attraverso un distorsore vocale, la sua voce così modulata induceva il paziente ad un’inconscia sudditanza. Il Dottor Corò aveva un volto gradevole, inespressivo e anonimo, poteva avere tredici anni come settanta, si dice che, durante incontri privati, lo stesso Leader si intrattenesse per molte ore con il Dottor Corò.
Così, quando fu reso pubblico l’interesse del Dottor Corò al caso di mio cugino Tim Boy, alcuni ribelli si costituirono e molti altri vennero arrestati nel giro di poche ore.
La resistenza vacilla,
i nemici del Leader assicurati alla sua giustizia,
mio cugino e il Dottore.
In passato, spesso ci eravamo chiesti perchè mio cugino Tim-Boy scrivesse un diario, era un gesto pericoloso e stupido; la guerra farmacologica era già stata persa, quando la comunità medica internazionale mise in vigore il nuovo piano sanitario su larga scala.
I laboratori di genetica e le banche del D.N.A. censirono ogni cittadino, analizzarono generazioni di cartelle mediche, cause di decesso, insonnia, depressione, tumori, diabete, problemi cardiaci.
Sarebbe stato un futuro di longevità se tutti avessero collaborato, nessuna distinzioni di classe per il nuovo piano sanitario su larga scala, tutti più longevi.
E tutti collaborarono.
Venimmo catalogati in base alla salute fisica e mentale, alle abitudini, ai vizi, alle virtù ed agli errori dei nostri antenati più prossimi, stato sociale, reddito annuo. Ora si sarebbero potute prescrivere terapie farmacologiche mirate già dal atto del concepimento, i nostri figli sarebbero stati migliori di noi.
La medicina genetica ci ha uniformato, tutti uguali, incapaci di decidere, soggetti ad ogni forma di potere, la follia inebetita, bambini pallidi e loquaci non sanno cosa voglia dire giocare alla lotta, vuoti di memoria, vertigini, improvvise mancanze di forza, difficoltà di apprendimento e di concentrazione, lunghi vuoti di memoria.
Difficoltà ad immaginare, impossibile ribellarsi.
Non nacquero più poeti,
anche il linguaggio venne uniformato, il piano sanitario lo riteneva necessario.
“Sostituire le parole con dei falsi per uniformare il linguaggio”.
Ma non mi sento di colpevolizzarli.
Tutti più longevi.
Allora, perchè mio cugino Tim-Boy scrisse il suo diario?
Solo i suoi accusatori avrebbero potuto comprendere il potere della parola,
la scrittura.
Fornire al nemico la più infamante prova di colpevolezza ci avrebbe condannato alla resa,
e mio cugino Tim-Boy, le dita ancora macchiate di inchiostro, si sarebbe presto spento.
Allora, perchè mio cugino Tim-Boy scrisse il suo diario?
Ora il Dottor Corò, teneva in mano il diario segreto di mio cugino Tim-Boy,
il processo trasmesso in mondo visione,
l’ultimo dei ribelli ad essere giudicato.
L’immagine proiettata del Dottor Corò aprì il diario e ne lesse una pagina:
“Il cesso in cui ho pisciato sta notte aveva il sifone che perdeva acqua,
una goccia cadeva a tempo,
sempre la stessa,
a tempo.
Il sifone che perdeva acqua era pitturato di azzurro.
Idropittura azzurra.
A pensarci bene tutto il bagno era pitturato d’azzurro.
Idropittura azzurra data male.
E il sifone perdeva acqua.
Salto temporale.
Dopo un po sono tornato a pisciare.
Forse avevo bevuto troppo o forse no.
Comunque mi scappava da pisciare.
Sono entrato in un altro bagno.
Era quello delle donne e il sifone non perdeva,
così nessuna goccia poteva cadere a tempo.
Nel cesso degli uomini non c’era lo specchio,
in quello delle donne invece si.
Mi sono guardato allo specchio delle donne
e dentro il lavandino qualche bocca al burro di cacao aveva vomitato riso cantonese,
allora ho pensato che le donne, devono vomitare almeno quanto gli uomini anche se si mettono il rimmel e il burro di cacao.
E mi sono accorto che il cesso era pitturato di rosa,
ed ho pensato: “che fantasia”, mentre pisciavo sulla tavoletta.
Poi sono tornato a bere,
ma il bicchiere si è subito versato,
la gente iniziava ad andarsene un’ora prima del coprifuoco
e dentro il cesso degli uomini
un sifone pitturato di azzurro continuava a perdere una goccia,
sempre la stessa,
a tempo.
Quando sono tornato a casa
mi sono fatto una sega,
ho scritto il mio rapporto e mi sono addormentato.
Durante la notte ho sognato la soluzione del problema.
Una precisa combinazione numerica per entrare nel sistema propagandistico del Leader,
ma quando mi sono svegliato mi ero dimenticato tutto.
Fanculo alle donne.”
Il Dottor Corò non sottovalutava certo le facoltà mentali di mio cugino Tim-Boy.
La soluzione in una combinazione numerica, nascosta dentro la testa di Tim-Boy.
Tim-Boy non pensare.
Tim-Boy non combattere,
scappa se puoi, altrimenti ti uccideranno.
Tim Boy, un pericolo per il sistema, ora che viviamo di più, ora che non abbiamo più bisogno di niente, carne sette volte la settimana, sette volte su sette.
Ora che mi hanno dato un lavoro, che mi hanno riabilitato.
Credevi davvero che scrivere un diario avrebbe provocato una rivoluzione?
Guardati ora, la telepatia non ti serve più a niente, tu e i tuoi giochi da circo, mago del cazzo, psicocinesi, linguaggio universale, il diritto al dissenso.
A cosa ti serve prevedere il futuro, anche questo avresti dovuto predirre, la lotta muore con te, dobbiamo ucciderti il cervello così che tu non possa più fare del male, inebetirti, scimmietta ingrata, dobbiamo impedirti di sognare, studiarti, sei una bestia da laboratorio, uno sbaglio...noi ed il Dottor Corò contro mio cugino Tim-Boy.
Non fu difficile isolare mio cugino Tim_Boy, ora nessuno di noi era più disposto ad esporsi, ci sentivamo al sicuro, sotto lo sguardo severo del Dottor Corò. Come tutti gli altri, stessi diritti e stessi doveri, accettavamo di buon grado la nostra condizione, perché ribellarsi al destino, perchè?
Fare parte di un grande progetto comune, essere la piccola cellula di un organismo vincente, qualcuno pensava per noi e prendeva le nostre decisioni, ci si illudeva di essere protetti.
Dopotutto è sempre stata la paura ad aggregarci, diceva mio cucino Tim-Boy, dobbiamo
essere liberi di scegliere cosa temere, la diffusione di nemici invisibili, troppo lontani per essere abbattuti e troppo pericolosi per essere ignorati, fa parte della loro strategia di controllo.
I malati mentali parlano con amici immaginari, mentre tutti gli altri immaginano di combattere guerre contro facce al plasma, gracchianti voci minacciose, pervenute via posta da qualche parte del mondo, impalpabili signori del terrore creati dai sceneggiatori della storia.
Paura e desiderio.
Ecco come si addomestica la popolazione.
Dateci qualcuno da invidiare e qualcun altro da odiare e faremmo tutto ciò che ci viene chiesto.

… fine prima parte.

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