venerdì 17 novembre 2006

Sono due giorni che non sento più dall orecchio sinistro.
Niente da fare.
Ero sotto la doccia e poi non ho più sentito,
dal destro ci sento ancora bene, ma dal sinistro arriva solo un fischio liquido.
Anche questa volta le pulci sono tornate.
Penso che si tramandino strategie di lotta e di difesa, perchè ora sanno che se riesco a prenderle tra l’indice e il pollice, poi devo passarle al pollice della mano opposta per poterle schiacciare e quello è il momento buono per poter scappare,
così molte scappano.
Cosa che fino a qualche anno fa non sapevano fare, poi me no scappò una e da quel giorno ci provano tutte.
Ho le gambe di lebbroso e devo indossare calze lunghe e pesanti per non lasciarmi mordere.
Delle lumache hanno fatto il loro nido dentro ai tubi del lavandino e la notte escono in cerca di cibo.
Me ne sono accorto qualche mese fa, la notte, quando giravo per casa in cerca di cibo, le vedevo strisciare e la mattina una scia lucida per la cucina.
Due o tre lumache.
Ho pensato che fuori facesse troppo freddo e ho detto: “Vi do ancora un mese di buono poi vi prendo e continuate in giardino”.
Mi sono insospettito solo quando invece di vederle crescere le vedevo rimpicciolirsi.
Avevo concesso loro troppo tempo e forse non faceva poi tanto freddo.
Ora le prendo con un fazzoletto di carta e le metto in giardino, lumaconi di due etti, che quando si staccano lasciano un alone giallo e denso.
Ma ne escono ancora, piccoli, grandi, medi, medio-massimi.
Il lavandino è una fabbrica di lumaconi, e il giardino ne è invaso, tanto che se fossi un cinese ne trarrei sicuro vantaggio.
Le lumache hanno una vita sociale complessa e sono creature primitive, mica stupide, perciò mi correggo, se fossi un cinese nessuna lumaca penserebbe mai di farsi il nido proprio sotto il mio lavandino.
Poi stasera torno a casa e mia madre mi dice nel orecchio destro:”Devo darti una brutta notizia!”
Io le ho risposto:”Dimmi” mentre mi preparavo al peggio.
Cosa può passare nella mente di uno psicolabile, paranoico, ipocondriaco, irresponsabile, quando lo si prepare ad una cattiva notizia?
“C’è un ragno così grosso sotto il tuo letto, l’ho visto ma non sono riuscita ad ammazzarlo”.
“Meglio”, le ho risposto “uccidere i ragni porta sfortuna”.
Tra le possibilità che mi erano passate per la testa il ragno grosso così, nascosto sotto il mio letto era certamente la più accettabile.
“Come fai?” lei mi ha risposto “io non riuscirei mai a dormire se sapessi che un ragno così dorme sotto il mio letto”.
“Bah” ho detto: “Bah”.
Per un insonne sapere che un ragno grosso così se ne sta sotto il proprio letto non è molto terapeutico, ve lo assicuro.
Ma meglio una notte in bianco, che non so quanti anni di sfortuna.
Se poi, in caso questa notte il ragno dovesse uscire e mi mordesse un arteria o la giugulare il suo veleno potrebbe procurarmi uno shock anafilattico o qualcosa di peggio e io morirei proprio come un coglione.

Anche per questo ho scritto.
Non voglio uscire di scena senza lasciare qualche riga e le mie ultime volontà.
Al mio funerale non voglio vedere otorini, pulci, lumache, ragni e men che meno cinesi.
Addio.

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